Tour de France 2024, Mark Cavendish a caccia del record: “È quello che mi motiva ad allenarmi ogni giorno”

Mark Cavendish prenota il suo appuntamento con la storia al Tour de France 2024. Il 39enne britannico andrà a caccia della 35ª vittoria di tappa al Tour de France per diventare così unico recordman di successi parziali alla Grande Boucle, staccando sua maestà Eddy Merckx. Un tentativo messo in piedi e costruito con tenacia in casa Astana Qazaqstan, sulle ceneri della drammatica partecipazione della scorsa stagione, conclusasi con un commovente ritiro per una frattura alla clavicola. Doveva essere il suo ultimo ballo, ma l’assalto finale sarà invece quest’anno, con la forza della determinazione che porta a questa nuova partecipazione per inseguire un sogno ormai quasi decennale, che sembrava ormai arrivato ad un punto morto, ma è rinato nello straordinario 2021, quando un poker gli consentì di raggiungere il Cannibale. Da allora nessuna vittoria, ma Cannonball è pronto a rinascere ancora una volta, l’ultima.

“Non si può chiudere la carriera con una clavicola rotta – commenta colui che da poco è stato nominato Sir per i suoi meriti sportivi – La storia di quella 35ª vittoria di tappa è bellissima. Per gli sponsor, per i tifosi e per i media. Ma è anche stimolante per me come ciclista e atleta. È un obiettivo. Mi dà la motivazione per salire in bicicletta ogni giorno”. Ambizioso come sempre, ancorché sornione, l’ex iridato rilancia con la sua indole da campione mai domo. “Voglio vincere 36, 37, anche 40 tappe”, aggiunge confermando di non aver perduto la fame e la grinta agonistica che lo hanno sempre contraddistinto.

Vincitore a inizio stagione al Tour Colombia e a maggio al Giro di Ungheria, quest’anno il classe 1985 si è visto meno ad alti livelli rispetto alla passata stagione, quando trionfò nella tappa di Roma al Giro d’Italia, ma la formazione kazaka punta praticamente tutto su di lui e la sua ennesima voglia di riscatto. La selezione al via da Firenze è infatti praticamente tutta al suo servizio, con un treno tra i più forti in circolazione viste le presenze di Davide Ballerini, Michele Gazzoli, Cees Bol e quell’eccezionale ultimo uomo che è Michael Mørkøv.

“Una volata è sempre frenetica – aggiunge l’esperto corridore britannico, consapevole di avere una squadra al suo fianco che può fare la differenza – Ci sono molte variabili che sfuggono al nostro controllo. Con una buon treno si possono controllare un po’ di più queste variabili”. Da non sottovalutare anche l’importante sostegno che i suoi compagni gli potranno dare anche in salita, sostenendolo nel delicato equilibrio che ogni velocista deve rispettare tra il non esplodere e il rispetto del tempo massimo. Qualcosa che sin dalle prime tappe dovrà sperimentare, mentre la prima occasione di scrivere la storia sarà nella terza tappa, da Piacenza a Torino.

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